giovedì 19 gennaio 2012

Aggiungi un posto a scuola, ci sono ospiti

Nella scuola elementare di mia figlia (Milano, via Salerno) è stata inventata una nuova parola: ospiti. Gli ospiti sono i bambini di altre classi che, quando il/la loro insegnante è assente (poniamo per malattia), vengono smistati nelle classi dove c'è un insegnante. Ciò accade senza regolarità, ma spesso, anche più volte alla settimana, nelle settimane buone.


Accade perché non ci sono supplenti. Pardon: non ci sono i soldi per pagare i supplenti, dappoiché di supplenti son piene le graduatorie, e stavo per dire le fosse.

Lo smistamento non tiene conto della differenza di classe. Non fraintendere: tra la classe degli ospiti e la classe degli orfani. Sicché, la classe di mia figlia ospita bimbi più grandi o più piccoli, come Dio li manda. Il giochino fa leva anche sul desiderio dei più piccoli di andare ospiti nelle classi dei più grandi..Oggi dico oggi mia figlia si lamentava molto dell'ingiustizia che la sua classe finisce sempre ospite in una classe pari, e mai in una classe più avanzata.

Confesso l'umiliazione che mi sono imposto: non spiegare a mia figlia qual è il problema reale. Ho preso questa decisione per salvare il concetto di scuola agli occhi di chi ci va e che non ha l'età per fare altre valutazioni. Sono abbastanza sicuro di avere fatto bene, per mia figlia. Tuttavia, mi chiedo quale concetto di scuola ho tentato di salvare con la mia reticenza. Dopo alcune riflessioni e alcuni confronti, ho dovuto concludere che il concetto di scuola che ho tentato di salvare è quello che prevede un insegnante di fronte ad alcuni allievi.

Sarò antiquato, ma non riesco a immaginarmi una scuola senza un insegnante. Ci sono molte scuole senza allievi, ci sono molte scuole senza carta igienica, ci sono molte scuole nelle quali i genitori imbiancano le pareti, portano i fogli per disegnare, lavano le mele. Ma una scuola senza insegnanti non riesco a immaginarmela (certamente non mi aiutano gli anni spesi a insegnare). Voglio dire che un missionario seduto su un tronco mi pare un modello di scuola certamente più avanzato di quello che mia figlia frequenta.

Concludo con una rassicurazione: nuova è, almeno per me, solo la parola 'ospite'. Il concetto non è nuovo, essendo il meccanismo attivo già da qualche anno. Non è nuovo, è grandicello, è nell'età della crescita. Altra parola di moda.