Nel 1997, quando Dario Fo vinse il Premio Nobel per la Letteratura, vivevo a Varsavia. Poiché Fo non era molto conosciuto in Polonia, alcune riviste mi chiesero un articolo. Intanto, leggevo che in Italia quel Nobel aveva disgustato più d'uno, anche per via della militanza comunista di Fo. Mi domandai dunque se ci fosse un modo di dare una risposta positiva al perché di quel Nobel, cioè una risposta non ideologica né strettamente letteraria, dato che era evidente che tra il Fo teatrante e il
Fo (più Franca Rame) scrittore c'era un notevole dislivello. La risposta che mi diedi fu che l'Accademia di Svezia avesse voluto premiare lo spettacolo, del quale il testo è uno dei codici. Tale risposta mi pare che possa valere anche per spiegare o quanto meno per argomentare il Nobel di quest'anno, vinto da Bob Dylan nello stesso giorno della morte di Fo, e immediatamente seguito dalle medesime polemiche che avevano accompagnato il Nobel del 1997. Una specie di Mistero buffo: muore il giullare, gli subentra il menestrello: due Nobel allo spettacolo.
Ripubblico dunque il più completo di quegli articoli, che fu pubblicato in "Teatr" (ottobre 1998), tradotto da Anna Osmólska-Mętrak (entrambe le versioni si trovano scansionate nell'Archivio Franca Rame). Per completezza, segnalo che una versione light di questo articolo è stata pubblicata in "Wiedzy i Życia", aprile 1998 (versione polacca, versione italiana).
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lunedì 17 ottobre 2016
giovedì 25 febbraio 2016
Cattolici ultra laici e omosessuali ultra cattolici
Avevo appena finito di scrivere un articolo in cui sostenevo
che la gran differenza tra famiglia e matrimonio era determinata dal sesso, e
che l’accento sul sesso avesse un’ascendenza precisa nella sessuofobia cattolica,
che un fatto nuovo mi spinge a tornare sull’argomento.
lunedì 22 febbraio 2016
Famiglia, matrimonio e sesso
In questo articolo, ragiono su uno dei temi del giorno: famiglia e matrimonio. Con un non sessuofobico e non maniaco accento tonico sul sesso, a cui i riti non fanno mai cenno, chissà perché.
mercoledì 15 luglio 2015
Tecnologie dell'io (9): illocuzione e intelligenza emotiva
In alcuni articoli precedenti, avevo scritto che la credibilità è contendibile nelle tecnologie dell'io. Cioè, la credibilità che uno ha acquisito al di fuori delle tecnologie dell'io non è affatto garanzia che gli basti. Anzi, se costui è tra coloro che comunicano in base al presupposto "Io ho qualcosa da dirvi", è più probabile che venga ignorato, se non osteggiato o addirittura dileggiato (dipende da quanto insiste). Ciò accade perché le tecnologie dell'io creano comunità di persone che hanno qualcosa da dirsi.
mercoledì 8 luglio 2015
Le tecnologie dell'io (8): "Noi abbiamo qualcosa da dirci"
L'uscita di Umberto Eco sugli "imbecilli" a cui le tecnologie dànno diritto di parola (video) ha fatto notizia mica per l'idea, che circolava già, ma perché l'ha detta Eco e soprattutto perché ha usato il termine "imbecilli". Nella nomenclatura di Eco, comunque, gli imbecilli non vanno ad aggiungersi agli apocalittici e agli integrati, e nemmeno ne costituiscono un di cui: il destinatario del discorso di Eco era e resta limitato alla comunità di coloro che, in questo articolo, io definisco i titolari accreditati e riconosciuti dei contenuti, cioè, per usare un termine più comune ma a me insopportabile, agli intellettuali.
giovedì 11 giugno 2015
L'ora di alternativa è l'ora di religione
In questo articolo, vorrei sintetizzare una serie di esperienze sull'ora cosiddetta di alternativa che sono accadute in varie scuole elementari, tra cui quella di mia figlia (Milano). Lo scopo è quello di mostrare come vanno le cose su una questione di cui si parla poco, perché sono in pochi ad aver qualcosa da dire. Pochi non perché intelligentoni, ma semplicemente perché pochi. Sono talmente pochi, che non varrebbe per loro nemmeno la pena di parlare: una minuscola sparuta minoranza che non aspira a crescere di numero. Il fatto è però che di mezzo ci sono i figli, e il concetto di laicità della nostra società: due cose che riguardano il futuro. Dico quello di tutti. Nell'articolo, anche una modesta proposta: rimuovere il crocefisso dalle aule di alternativa (se ce l'hanno).
martedì 3 febbraio 2015
Le tecnologie dell'io (7): il caso di Charlie Hebdo
In questo articolo, mi occupo delle conversazioni relative ai fatti Charlie Hebdo. Rispetto agli articoli precedenti, qui non supporto il ragionamento con l'illustrazione della metodologia di analisi, né fornisco dati. Dunque, la lettura è più agevole.
domenica 1 febbraio 2015
La retorica salverà il mondo
"Ma quali sono i modi di persuasione della vita pubblica e quali i valori a cui ci si richiama? Come convivono verità diverse, e come trovano un punto comune senza distruggersi, amministrando e negoziando i conflitti? ...
lunedì 26 gennaio 2015
Teatro specchio della società. Sì, ma quale?
Che il teatro sia specchio della società, che sia il luogo dove la comunità si incontra e si riconosce, dove l'artista è tanto più bravo quanto più riesce a rappresentarla, è pacifico e lo prendo per buono. Vien da chiedersi se e in quale misura il teatro italiano svolga questa funzione.
venerdì 12 dicembre 2014
Il mio (punto di vista su) Fare Reset
Questo articolo riprende paro paro il mio contributo all'e-book di Corrado Rabbia e di Cristiano Mario Sabbatini (che ringrazio per avere permesso la duplica della pubblicazione), intitolato Reset. La nuova politica al tempo dei Social Network (Liomedia, 2014, pp. 320, € 5). Si tratta di una personale ricostruzione di una battaglia politica, condotta all'interno di Fare per Fermare il declino (partito al quale aderii e per il quale fui candidato al Senato), una battaglia perduta. Se ho scritto il contributo e se lo ripubblico qui è perché ritengo che la sconfitta che subimmo allora all'interno di Fare possa tramutarsi non dico in una vittoria ma almeno in uno spunto di riflessione per tutti i cittadini che hanno a cuore il destino di questo porco paese. Infatti, al di là dei contenuti del libro, che sono poi i contenuti di un gruppo di discussione Facebook che discuteva di politica anti-sistema, il tema principale sono le modalità della politica partecipativa digitale, che noi realizzammo positivamente in quel gruppo.
venerdì 31 ottobre 2014
Se è evidente, è evidente. Serve altro?
Il
discredito della retorica "è indotto dalla promozione di un valore nuovo,
l'evidenza (dei fatti, delle idee, dei sentimenti), che basta a se stessa e fa
a meno del linguaggio (o crede di farne a meno), o almeno pretende di non
servirsene se non come strumento,
mediazione, espressione." (Roland Barthes)
lunedì 12 maggio 2014
Le tecnologie dell’io (6): conversazione con Cristiano Mario Sabbatini
In questo articolo, riporto una conversazione che ho avuto con Cristiano Mario Sabbatini, che ha storicizzato la sua pionieristica attività di net performer nei primi anni Novanta nel libro The Bodies Artist.
mercoledì 23 aprile 2014
Le tecnologie dell’io (5): il modo delle relazioni come nuovo paradigma culturale
Ho terminato l'articolo precedente appellandomi al sistema
tradizionale della cultura affinché accetti senza pregiudizi e soprattutto
senza snobismo il confronto con le tecnologie dell'io (di cui ho parlato anche qui, quo e qua). Ora, intendo individuare quali sono i contenuti di questo
confronto.
martedì 18 marzo 2014
Le tecnologie dell'io (4) e il predominio della cultura a rischio di estinzione
In questo articolo, sostengo che le tecnologie dell'io non sono in se
stesse un fenomeno democratico, ma hanno a che fare, almeno potenzialmente, con
il sovvertimento della democrazia, inteso come la rivalsa da parte della
società nei confronti del predominio che la cultura esercita sulla società.
mercoledì 20 novembre 2013
La politica, l'economia e un'idea di Manzoni
Da un po' di tempo, i politici di primo piano non partecipano più in massa ai talk show. Al massimo e a volte, i partiti mandano le seconde linee.
giovedì 6 giugno 2013
L'educazione (stradale) te la insegno ai genitori (con le multe)
Il Comune di Milano ci tiene a mantenere la città degna della sua storia di civiltà. Tra le altre nefandezze che intende correggere, c'è lo schifo dei genitori che lasciano la macchina per qualche minuto in seconda fila, quando accompagnano i figli a scuola (elementare, nel mio caso).
mercoledì 24 aprile 2013
Norma UNI sulla scrittura professionale
Il 14 marzo 2013, l'UNI (Ente
Nazionale Italiano di Unificazione) ha emanato la norma tecnica Elementi strutturali e aspetti linguistici delle comunicazioni scritte delle organizzazioni. Si tratta della prima norma al mondo che si fornisce, alle organizzazioni
pubbliche e private di qualsiasi dimensione, prescrizioni, raccomandazione e
suggerimenti su come scrivere un testo efficace.
giovedì 4 aprile 2013
Tesi per rinnovare il patto civile
INTRODUZIONE
È nostra convinzione che l’Italia debba affrontare una questione di importanza vitale: alimentare la coesione del paese ponendo dei limiti allo scontro tra le parti, siano esse di natura ideologica, geografica, sociale o culturale.
martedì 26 marzo 2013
La cultura e la politica: la lingua separata
In tre righe. In questo articolo, comincio a uscire dalle ristrettezze nelle quali la politica ha utilizzato la cultura per soddisfare gli interessi di categorie di elettori. Nel concetto di cultura rientra certamente la lingua. Azioni, abusi e amnesie della politica.
martedì 19 marzo 2013
Per la politica tradizionale, la cultura è un sapere collegato al saper fare
Definire con precisione che cosa intendiamo con la parola
‘cultura’ non è facile. ‘Cultura’ ha diversi significati, e nessun contrario
che la elida, che la annulli: natura, ignoranza, maleducazione e così via. In
questo articolo, però, intendo occuparmi del significato che ‘cultura’ ha avuto
nella vita politica, mentre del significato che potrebbe avere mi occuperò in
un articolo successivo.
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