giovedì 6 giugno 2013

L'educazione (stradale) te la insegno ai genitori (con le multe)

Il Comune di Milano ci tiene a mantenere la città degna della sua storia di civiltà. Tra le altre nefandezze che intende correggere, c'è lo schifo dei genitori che lasciano la macchina per qualche minuto in seconda fila, quando accompagnano i figli a scuola (elementare, nel mio caso).

Eccoti dunque i vigili in missione, a punire l'irregolarità con multe a chi ha parcheggiato a destra, e anche a chi ha parcheggiato a sinistra.

Questo intento è davvero nobile. Infatti, da un lato si insegna agli educatori l'educazione (stradale), dall'altro si fa sapere ai delinquenti della strada, quelli che ti travolgono, che presto toccherà anche a loro di rendere conto delle loro efferatezze all'alta corte del Comune di Milano, giusto con i deboli e inflessibile con i forti.

Tuttavia, stamattina mi è venuto un sospetto. Infatti, pur vergognandomi oltre i limiti della verecondia della mia violazione del codice della strada, ho pensato che forse a Milano esistono anche altri problemi, alcuni dei quali molto più grossi. E così, con fare sottomesso, ho chiesto a un vigile se per caso - per caso - questa mossa del Comune non avesse anche lo scopo di approvvigionare le casse del Comune di denaro fresco. Risposta tranquilla, semplice, come si fosse del tutto ovvia: "Sì".

Siccome io, figlio di questa nobile città, sono stato educato alla nobiltà d'animo, mi comporterò di conseguenza: non pagherò la multa (sempre ammesso che me l'abbiano data).

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