lunedì 25 giugno 2012

Le idee non contano

L'altro giorno ho fatto qualche centinaio di chilometri per sentire il rappresentante di una delle più grandi aziende del mondo dire che le idee non contano e che conta il modello di business.


Io sono perfettamente consapevole che un'idea di business debba trovare un riscontro reale. Ma mi ha lasciato molto perplesso, per non dire altro, che la qualità di un'idea si misuri in termini di modello di business, che il modello di business sia il criterio discriminante in base al quale valutare la qualità di un'idea. Dunque, se il business è buono, avanti pure con le patacche.

Il fatto, probabilmente, è che quel tizio, che è italiano e che non è uno stupido, lavora per un'azienda che è localizzata in un luogo per il quale vale la seguente constatazione: 2500 anni prima che loro esistessero, noi eravamo già froci. Il primato delle idee e della cultura sulla società è un assunto al quale chi vive in Europa e in particolare in Italia non sa, non può e non vuole rinunciare (a patto che abbia il minimo culturale per intendere la questione).

La prova del nove l'hanno fornita altri due italiani, rappresentanti di due importanti imprese del nostro paese, che hanno detto che all'origine del loro gran business attuale non c'era un modello di business ma solo un'idea che è stata considerata buona da qualcuno che ha investito su di loro e sulla loro buona idea.

Può essere interessante osservare che è passato del tempo da quando quelle buone idee hanno trovato (in Italia) degli investitori, e che nel frattempo le cose sono cambiate. Quindi, potremmo trovarci in un mondo che ci ha superato sulla base della qualità dei business plan. C'è sicuramente qualcosa di vero in questo.

Tuttavia, non mi va giù che sia il modello di business a certificare la qualità di un'idea. Soprattutto, da ingenuotto quale sono e fui, non riesco ad accettare l'assunto che non si possa costruire un modello di business sulla base di una buona idea. Nella mia testa, prima l'idea, poi, dopo le opportune verifiche, il modello di business. Infatti, un modello di business scadente può essere corretto e migliorato per valorizzare al massimo una buona (o anche cattiva) idea, ma una cattiva idea resta una cattiva idea.

Il lettore ha ragione se a questo punto mi chiederà che cosa io intenda per buona idea. Le buone idee sono di tanti tipi. A me piacciono le buone idee del tipo che fa fare un passo in avanti allo stato dell'arte. Che richieda degli investimenti è certo, ed è altrettanto certo che non possa garantire un ritorno economico, in particolare se calendarizzato come un campionato di calcio. So benissimo che il destino delle buone idee non è sempre lo stesso. Ci sono state e ci saranno sempre idee geniali fallimentari dal punto di vista economico.

Il mestiere dell'imprenditore, ma anche quello del professionista, è scommettere su qualche idea, nella convinzione che sia buona e che renda, prima o poi. Quello che quel rappresentante di quella famosa azienda sostiene è una visione dell'imprenditorialità nella quale l'unica buona idea è investire solo su ciò che ha la massima possibilità di produrre profitto. Ma questa non è una buona idea, questo è un calcolo.

Le buone idee, da noi, non sono mai mancate. Lo straordinario sviluppo dell'Italia, dopo la seconda guerra mondiale, è dovuto soprattutto alla creatività e al coraggio, all'intuito e alla determinazione, non certo a un modello di business che un paese catto-comunista come il nostro non avrebbe mai potuto avere, né elaborare, e infatti non ha mai avuto (temo che un piano industriale, per quanto invocato da Napolitano, non ce l'avremo mai, con tutti i danni che la sua mancanza produce, a partire dagli sproloqui sindacali). Nel nostro attuale declino, non è difficile osservare che creatività e coraggio siano scemati, soprattutto il coraggio, che l'intuito sia soffocato da teorie inopinate e che la determinazione sia fiaccata dai lacci che noi stessi, con indubbia creatività, abbiamo messo al nostro sviluppo.

Hic Rodus, hic salta. Ce le abbiamo le idee? Bene, è ora di tirarle fuori, insieme alle palle per farle diventare un buon business. Altrimenti, facciamo pure due conti. Per farci comprare sono un'ottima idea.

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