lunedì 18 marzo 2013

Manzoni e il vero falsificato: la Prefazione di Maurizio Vitale

Aporie, incongruenze e inesattezze non si affacciano se non eccezionalmente nella prosa manzoniana, sempre fedele a un proprio ideale etico di verità o almeno di “veridicità”.
Ma è noto come alcune inesattezze storiche siano state da tempo individuate nei Promessi sposi, ad esempio – per non rammentare che un paio di casi – a proposito del personaggio di Gertrude e dell’amministrazione dell’emergenza del contagio da parte del governo spagnolo. Casi che, è ovvio, non hanno potuto insidiare l'impianto ideologico del romanzo relativamente al rispetto della poetica del vero preannunciata con fermo rigore già nella Lettre à M. C***.

A turbare l'assetto, pacificamente acquisito, nel quale l'inesattezza storica agisce come licenza poetica o svista perdonabile, giungono ora le ricerche compiute da Giovanni Acerboni, che ha confrontato le fasi della composizione e della revisione del romanzo con le fonti prime della disciplina matrimoniale, fonti che per la loro stessa natura non hanno sollecitato frequenti indagini da parte dei commentatori: i decreti del Concilio di Trento e gli Acta della Chiesa Ambrosiana.

La tesi che Acerboni presenta in queste pagine, secondo la quale Manzoni avrebbe deliberatamente falsificato il “vero storico” e insieme “il vero morale”, appare ardita ma certamente suggestiva.

Mantenendosi lontano da ipotesi critiche o meramente interpretative, lo studio di Acerboni persegue il metodo della filologia, collazionando testi, stesure, abbozzi, e rintracciando i supporti alla sua tesi in documenti assai poco conosciuti e popolari, ma assolutamente fondanti per Manzoni. Il rigore dell'indagine e la novità di alcuni fra gli esiti conseguiti fanno del libro di Acerboni un capitolo davvero nuovo nella bibliografia scientifica su Manzoni, che ridisegna alcuni confini fin qui dati per acquisiti e lascia intravedere altri possibili e non meno interessanti territori di indagine.

Ritengo che questo contributo possa risvegliare il dibattito fra gli studiosi, che, come Acerboni riconosce, potranno scandagliare ulteriormente le fonti, verificare la tesi, correggerla o convalidarla, ed estenderne eventualmente la portata ad altri aspetti della molteplice attività di Manzoni. Particolarmente stimolante, desidero sottolineare in chiusura, mi pare l’ipotesi, suggerita da Acerboni, che la ratio ideologica più profonda del romanzo, alla quale sono subordinate le altre, sia quella che attiene alla sua struttura e persino alla sua ragion d'essere, che ne fanno un capolavoro assoluto della narrativa, prima ancora che un romanzo “storico”.

Maurizio Vitale



Giovanni Acerboni
Manzoni e il vero falsificato. Saggio sui Promessi sposi e sulla poetica manzoniana, Prefazione di Maurizio Vitale, Aracne Editrice, Roma, 2012. ISBN 9788854853263, formato 14 x 21 cm, 300 pagine, 17 €.


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