lunedì 5 novembre 2012

Don Abbondio siamo noi

Don Abbondio è il personaggio perfetto di un particolare genere di corruzione italiana che, in mancanza di un termine più preciso, chiameremo storica.


Accade continuamente, in Italia, di imbattersi in uomini di ogni classe, categoria, professione, condizione, potenti e non potenti, illustri e oscuri, intelligenti e stupidi, vecchi e giovani, ricchi e poveri, i quali tutti mostrano di avere paura di parlare, di dispiacere a qualche autorità, di scoprirsi, di compromettersi, di lasciarsi andare a dire quello che pensano su qualsivoglia problema.

Sulle prime vien fatto di attribuire questo contegno a un interesse preciso che potrebbe, se non scusarlo, per lo meno spiegarlo. Ma il più delle volte questo interesse non c'è; c'è soltanto la paura, senza cause vicine e apparenti; e insieme con la paura, altrettanto forte, l'amore del quieto vivere.

Allora, vedendo che non ci sono cause immediate, si è quasi costretti a risalire a quelle lontane, indirette, ataviche, storiche insomma, e si pensa: "Sarà colpa della Controriforma, dei governi stranieri, delle tirannidi nazionali, lo sa il diavolo di chi è la colpa se quest'uomo, nelle vene, invece che sangue ha acqua".

Don Abbondio è personaggio così vivo e immortale appunto perché è l'incarnazione di questa corruzione nazionale tanto antica da apparire ormai come una seconda natura.
(A. Moravia)

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