Chiunque pensi:
* che io mi sia messo in
politica, per la prima volta a cinquanta anni, per una ragione diversa da
quella che intendo far valere le mie idee;
* di poter deridere queste
idee per il solo fatto che uno dei portavoce di queste idee si è comportato
male;
* che FARE, cioè il mio
partito, si sia bruciato;
* che le prossime elezioni
saranno il tribunale di queste idee;
ebbene, sappia:
* che dovrà discuterne con
me, se vuole mantenere ai miei occhi la stessa faccia che ha avuto ai miei
occhi per tutti questi anni
* che io obbedisco solo alle
mie idee, e ai valori superiori che condivido anche con coloro che non
condividono le mie idee;
* che io farò di tutto per
strutturare il mio partito in modo migliore e che non dubito di riuscirci, non
tanto per le mie capacità bensì per quelle delle tantissime persone che stanno con
me in questo partito
* che le idee fondamentali di
FARE sono un patrimonio di tutti gli italiani e di tutti gli europei, e che
hanno appena iniziato a circolare nel dibattito culturale e politico di questo
paese in declino, e che agiranno ancora, con tempi magari medio-lunghi, ma
sostenute da gente tosta, decisa, che si è messa in politica mica per discutere
con questo o quel bla bla ma per far primeggiare l'Italia nel mondo, come
merita.
Ciò detto:
* confermo di essermi
candidato (Senato, Lombardia) per mettere la mia faccia su un progetto che
condivido e che sto contribuendo a sostanziare di contenuti;
* sono orgoglioso di essermi
iscritto a un partito che, in quattro mesi, ha posto agli italiani
un'alternativa secca;
* ringrazio Oscar Giannino,
che mi ha fatto capire che cosa voglia dire identificarsi con un leader e,
nello stesso tempo, anzi poco dopo, mi ha anche fatto capire che nessun leader
è superiore alle sue idee e alle idee di chi lo riconosce come leader.
In conclusione:
- invito tutti coloro che in questi ultimi giorni si sono lasciati sedurre dall’idea che le idee liberali e libertarie di FARE si sono mostrate grottesche a non accontentarsi di questa impressione;
- ribadisco la mia ripugnanza per il dibattito politico imperniato sul chi la promette più grossa;
- ribadisco la mia ripugnanza nei confronti della politica intesa come lotta settaria, esclusiva, malamente ideologica;
- rilancio uno dei contenuti principali di FARE: la responsabilità individuale nei comportamenti sociali.
Caro Giovanni, io non ho mai dubitato nemmeno per un attimo della tua onestà e fai bene a continuare a portare avanti il programma politico in cui credi. Tuttavia l'episodio di Giannino non potrà non avere conseguenze e di questo mi dispiace proprio per le persone oneste come te. Non potrà non avere conseguenze, perché alle elezioni non si votano le idee ma le persone che le incarnano. E la lista FARE è nel bene e nel male identificata per l'elettore con il suo fondatore, Giannino. Ora si scopre che costui non ha neppure partecipato allo Zecchino d'Oro, per non parlare delle lauree e del master. Come si fa a dimenticare che il principale rappresentante del movimento, mentre da un lato chiede trasparenza, meritocrazia e onestà, si è dimostrato del tutto privo di queste stesse doti e, se non fosse stato per la mossa estrema di Zingales, avrebbe continuato a mentire all'elettore sui suoi titoli? Ciò apre una questione più generale e importante. Come si fa a fidarsi delle persone che ti propongono una ricetta di salvezza per il futuro? Io, a dire il vero, non mi fido più di nessuno. Alcuni non hanno neppure le ricette. Qualcun altro le ricette le ha, ma non so se poi le porterà veramente avanti. Non sono mai stato tanto incerto su chi votare a tre giorni dalle elezioni.
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