lunedì 20 febbraio 2012

Finalmente la RAI si accorge di essere un servizio pubblico

Come tutti sanno, non solo i bambini guardano troppo la TV, ma anche i grandi, e per giunta sul posto di lavoro. Se ne è finalmente accorta anche la RAI che chiede ora alle imprese il pagamento del canone speciale (è molto superiore a quello per i privati) per ogni pc, monitor, videoregistratore, insomma per ogni dispositivo capace di ricevere il segnale tv.


Era ora! E per fortuna che noi italioti, che prevediamo tutto, l'avevamo previsto fin dal 1938, anno in cui fu promulgata la legge in base alla quale. La legge? Macché legge, quella era una profezia.

Ed era dunque ora che la RAI se ne accorgesse. E che si accorgesse di essere davvero un servizio pubblico. Questo scatto d'orgoglio ci inorgoglisce, e ora possiamo dirlo forte che la RAI è stata ingiustamente accusata di essere un'azienda. Ingiustamente, perché un'azienda ha dei concorrenti con i quali concorre ad armi pari, e a volte vince.

Con questa richiesta, finalmente la RAI spazza via ogni residuo dubbio: non è un'azienda, è un servizio pubblico, e come tale costa non in ragione della sua utilità.

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