Fino a un anno fa non gliene fregava niente dell'Intelligenza Artificiale al 95% di quelli che oggi ne parlano.
Eppure l'AI esiste da decenni, da decenni i robot hanno preso il posto di qualche tipologia di lavoratori ecc.
Quanto alle AI del linguaggio, sono passate sotto silenzio (quasi: tranne gli specialisti) la traduzione automatica (es. Google), l'analisi automatica della struttura linguistica del testo (Natural Language Processing), la riscrittura automatica (Grammarly ecc.), l'individuazione automatica di alcuni contenuti del testo (Natural Language Understanding), la risposta automatica monoargomento (ChatBot).
Ci volevano ChatGPT e gli altri Conversatori Scritti Non Umani a far scorrere l'inchiostro. Perché?
Se ne parla da parte di chi parla perché riguarda chi parla.
I Conversatori Scritti Non Umani sono tecnologie dal colletto bianco, ignote ai colletti blu, che avrebbero avuto molto da dire sulle tecnologie che li hanno sostituiti, se avessero potuto far sentire la loro voce. Questa voce l'hanno invece avuta in loro vece alcuni politici, sindacati compresi.
Questo medesimo spirito sindacale di difesa del posto di lavoro anima nel profondo l'AI Act e anche il Decreto legge italiano.Non dico che sia sbagliato, dico che colgono un aspetto che al momento a me pare del tutto secondario, perché i Conversatori Scritti Non Umani, al momento, non possono competere con un buon professionista.
I Conversatori Scritti Non Umani, al momento, hanno un altro destinatario: il destinatario di chi parla di loro. Cioè il grande pubblico, al quale possono dare risposte rapide, in buon italiano, su qualsiasi argomento. Quanto siano valide queste risposte, lo sa benissimo il buon professionista: ben che vada, si tratta di ovvietà.
Dopo i social, che hanno dato voce a chi non ce l'aveva, i CSNU completano l'opera di aggressione a uno degli statuti della cultura: l'autorevolezza.
Se nei social, l'auctoritas è contendibile perché vince la maggioranza (che ha sempre torto, come diceva GB Shaw), con i CSNU l'auctoritas viene del tutto obliterata, saltata, buttata fuori: non c'è la possibilità di discutere con chi interroga ChatGPT.
Il fatto è che un parere autorevole costa denaro e tempo (e umiltà).
Il gioco al ribasso sul ruolo della cultura e della conoscenza è pericolosetto anzi che no. Il paradosso è che questo gioco viene organizzato e diffuso proprio nei paesi che sul ruolo della conoscenza hanno fondato il loro benessere e che al proposito hanno una storia lunga un paio di millenni. Una specie di autogol, di cui beneficeranno tutti gli altri.
Poiché faccio parte di una generazione che da duemila anni considera la conoscenza il valore più distintivo, non riesco a pensare se non che questa sfida possa essere affrontata in un solo modo: alzando il livello. Con il supporto di ChatGPT e degli altri CSNU, ovviamente.