sabato 4 maggio 2024

Tecnologie dell'IO (11): Perché improvvisamente tutti parlano di Intelligenza Artificiale?

Fino a un anno fa non gliene fregava niente dell'Intelligenza Artificiale al 95% di quelli che oggi ne parlano. 

Eppure l'AI esiste da decenni, da decenni i robot hanno preso il posto di qualche tipologia di lavoratori ecc. 

Quanto alle AI del linguaggio, sono passate sotto silenzio (quasi: tranne gli specialisti) la traduzione automatica (es. Google), l'analisi automatica della struttura linguistica del testo (Natural Language Processing), la riscrittura automatica (Grammarly ecc.), l'individuazione automatica di alcuni contenuti del testo (Natural Language Understanding), la risposta automatica monoargomento (ChatBot). 

Ci volevano ChatGPT e gli altri Conversatori Scritti Non Umani a far scorrere l'inchiostro. Perché? 

Se ne parla da parte di chi parla perché riguarda chi parla. 

I Conversatori Scritti Non Umani sono tecnologie dal colletto bianco, ignote ai colletti blu, che avrebbero avuto molto da dire sulle tecnologie che li hanno sostituiti, se avessero potuto far sentire la loro voce. Questa voce l'hanno invece avuta in loro vece alcuni politici, sindacati compresi. 

Questo medesimo spirito sindacale di difesa del posto di lavoro anima nel profondo l'AI Act e anche il Decreto legge italiano.Non dico che sia sbagliato, dico che colgono un aspetto che al momento a me pare del tutto secondario, perché i Conversatori Scritti Non Umani, al momento, non possono competere con un buon professionista.

I Conversatori Scritti Non Umani, al momento, hanno un altro destinatario: il destinatario di chi parla di loro. Cioè il grande pubblico, al quale possono dare risposte rapide, in buon italiano, su qualsiasi argomento. Quanto siano valide queste risposte, lo sa benissimo il buon professionista: ben che vada, si tratta di ovvietà.

Dopo i social, che hanno dato voce a chi non ce l'aveva, i CSNU completano l'opera di aggressione a uno degli statuti della cultura: l'autorevolezza.

Se nei social, l'auctoritas è contendibile perché vince la maggioranza (che ha sempre torto, come diceva GB Shaw), con i CSNU l'auctoritas viene del tutto obliterata, saltata, buttata fuori: non c'è la possibilità di discutere con chi interroga ChatGPT.

Il fatto è che un parere autorevole costa denaro e tempo (e umiltà).

Il gioco al ribasso sul ruolo della cultura e della conoscenza è pericolosetto anzi che no. Il paradosso è che questo gioco viene organizzato e diffuso proprio nei paesi che sul ruolo della conoscenza hanno fondato il loro benessere e che al proposito hanno una storia lunga un paio di millenni. Una specie di autogol, di cui beneficeranno tutti gli altri.

Poiché faccio parte di una generazione che da duemila anni considera la conoscenza il valore più distintivo, non riesco a pensare se non che questa sfida possa essere affrontata in un solo modo: alzando il livello. Con il supporto di ChatGPT e degli altri CSNU, ovviamente.

giovedì 23 novembre 2017

Recensione a "Il libro dei poveri" di Jarek Mikołajewski


I seguaci della poesia possono nuovamente accostarsi ai versi di Jarosław Mikołajewski, grazie all’editore LietoColle (Faloppio, Como) che pubblica ora il Libro dei poveri, tradotto da Silvano De Fanti, già traduttore della raccolta Uccisioni per amore e del romanzo Tè per un cammello, ovvero I casi e i casini dell’investigatore McCoy (entrambi editi da Editrice Forum, il primo nel 2008, il secondo nel 2014, con la prefazione di Andrea Camilleri).

domenica 6 novembre 2016

Perché non ci piace il Nobel a Fo

"Era la solita, sporca guerra fra italiani,
col solito pretesto di liberar l'Italia dallo straniero.
Ma quel che più m'inorridiva a mi spaventava,
in quell'antico male,
era che io pure mi sentivo toccato dal contagio"
(Curzio Malaparte, La pelle)

lunedì 17 ottobre 2016

Sul Nobel a Dario Fo

Nel 1997, quando Dario Fo vinse il Premio Nobel per la Letteratura, vivevo a Varsavia. Poiché Fo non era molto conosciuto in Polonia, alcune riviste mi chiesero un articolo. Intanto, leggevo che in Italia quel Nobel aveva disgustato più d'uno, anche per via della militanza comunista di Fo. Mi domandai dunque se ci fosse un modo di dare una risposta positiva al perché di quel Nobel, cioè una risposta non ideologica né strettamente letteraria, dato che era evidente che tra il Fo teatrante e il Fo (più Franca Rame) scrittore c'era un notevole dislivello. La risposta che mi diedi fu che l'Accademia di Svezia avesse voluto premiare lo spettacolo, del quale il testo è uno dei codici. Tale risposta mi pare che possa valere anche per spiegare o quanto meno per argomentare il Nobel di quest'anno, vinto da Bob Dylan nello stesso giorno della morte di Fo, e immediatamente seguito dalle medesime polemiche che avevano accompagnato il Nobel del 1997. Una specie di Mistero buffo: muore il giullare, gli subentra il menestrello: due Nobel allo spettacolo.
Ripubblico dunque il più completo di quegli articoli, che fu pubblicato in "Teatr" (ottobre 1998), tradotto da Anna Osmólska-Mętrak (entrambe le versioni si trovano scansionate nell'Archivio Franca Rame). Per completezza, segnalo che una versione light di questo articolo è stata pubblicata in "Wiedzy i Życia", aprile 1998 (versione polacca, versione italiana).

venerdì 24 giugno 2016

Il destin baloss di Carlo Bertolazzi e dei suoi personaggi

Con l'autorizzazione del Comune di Rivolta d'Adda, pubblico l'articolo che ho scritto per il catalogo della mostra da me curata Destin Baloss! Carlo Bertolazzi a cento anni dalla morte. 1916-2016. Il catalogo è pubblicato dal Comune di Rivolta d'Adda. Lo si può leggere . Tour virtuale della mostra.

giovedì 25 febbraio 2016

Cattolici ultra laici e omosessuali ultra cattolici

Avevo appena finito di scrivere un articolo in cui sostenevo che la gran differenza tra famiglia e matrimonio era determinata dal sesso, e che l’accento sul sesso avesse un’ascendenza precisa nella sessuofobia cattolica, che un fatto nuovo mi spinge a tornare sull’argomento.

lunedì 22 febbraio 2016

Famiglia, matrimonio e sesso

In questo articolo, ragiono su uno dei temi del giorno: famiglia e matrimonio. Con un non sessuofobico e non maniaco accento tonico sul sesso, a cui i riti non fanno mai cenno, chissà perché.